Dal 1907, Bersano ha una visione: preservare il meglio della cultura vitivinicola e conviviale di Langhe e Monferrato e diffonderla nel mondo. È un obiettivo ambizioso: per molti, una missione impossibile – per noi, una promessa da mantenere, giorno dopo giorno.
È iniziato tutto da Arturo Bersano e dalla sua lungimiranza senza confini. Alla sua scomparsa, la sfida è passata ad altre mani, quelle della famiglia Massimelli: prima Ugo, poi, oggi, la figlia Federica, affiancata dalle sorelle e dal figlio.
In vigneto, in cantina, nei nostri musei: puntiamo tutto sul Piemonte.
Lo facciamo selezionando ed affinando solo i migliori grappoli di varietà autoctone dai nostri 230 ettari coltivati – un patrimonio vitivinicolo dal valore inestimabile, uno spaccato di Langhe e Monferrato che ci permette di mostrare al mondo i mille volti del territorio con i nostri vini. Ma non solo: lo facciamo anche proteggendo la memoria contadina negli storici musei di Nizza Monferrato e nelle 10 cascine di proprietà, luoghi dall’eredità lunga secoli, che raccolgono tutta la ricchezza dei più importanti capitoli della storia del vino italiano; e promuovendo la convivialità che da sempre ci contraddistingue, accogliendo nella nostra cantina chiunque voglia scoprire con noi il meglio della cultura piemontese.
«Una garanzia di terre, uomini e tradizioni»: ci crediamo da più di un secolo, ci lavoriamo ogni giorno - per custodire le icone di ieri e creare quelle di domani.
ManifestoLavoriamo con passione e curiamo ogni fase della produzione: firmiamo l’intera filiera, dalla raccolta delle uve alla fermentazione, dalla vigna alla bottiglia.
Vogliamo andare oltre il tempo, producendo vini che, come le vere icone, non temano il passare degli anni – classici oggi e domani.
Cultore del vino, cantore della terra
Avvocato di formazione, vignaiolo per passione. Profondamente innamorato della sua terra, Arturo Bersano dedicò la vita al perfezionamento della qualità in cantina. Il suo sogno era semplice: «fare il vino più buono del mondo».
Arturo Bersano
Attorno al vino e alla tavola, creò un movimento culturale. Coinvolse i migliori intelletti dell’epoca e fu promotore di un rinnovato interesse per la terra, anticipando quella rivoluzione culturale che cinquant’anni più tardi identificherà nella proprietà dei vigneti la base della qualità del vino.
Arturo Bersano fu un vero cultore del vino a cui aggiunse il gusto per l’arte, le stampe antiche e le contadinerie che collezionò e riunì nei Musei Bersano, oggi la più viva testimonianza della grande cultura rurale del Piemonte.
Musei Bersano