I Musei Bersano sono un autentico baluardo in difesa della cultura rurale del Piemonte, l’atto d’amore di Bersano verso la più grande terra vitivinicola al mondo: il Piemonte.
Visitare i Musei Bersano è una stupefacente immersione nella storia quotidiana e materiale di chi ha vissuto il vino e la campagna, alla scoperta di un universo dove tradizioni millenarie hanno ispirato mirabolanti evoluzioni tecniche. È un tuffo in un passato che non c’è più, eppure ha molto da insegnarci.
«Da tempo mi andavo persuadendo, per esperienza personale, che tutto quanto i contadini avevano creato per lavorare la terra, per vivere, per sperare, stava scomparendo».
Arturo Bersano
Progettato nel 1950 e realizzato nel 1961, il Museo delle Contadinerie fu ampliato da Arturo Bersano durante tutta la sua vita. È uno dei maggiori musei italiani nel suo genere, e raccoglie alcuni pezzi unici, come i maestosi torchi a vite discendente, risalenti al ‘600.
L’unicità e la rarità delle testimonianze raccolte hanno permesso al Museo delle Contadinerie di essere inserito nella lista dei beni protetti dall’Unesco durante il riconoscimento di Langhe-Roero e Monferrato a Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Raccolta delle stampe enoiche
Conservata all’interno della palazzina liberty che fu abitazione della famiglia Bersano, la Raccolta delle stampe enoiche venne realizzata circa un decennio dopo il Museo delle Contadinerie, nel 1970. In essa confluiscono oltre quattro secoli di stampe, disegni, quadri, incisioni e libri rari legati al mondo del vino.
Più che un Museo, una vera Casa delle Meraviglie, in cui perdersi tra migliaia di, libri, testimonianze e documenti unici, che testimoniamo come la cultura del vino attraversasse tutti i generi: dalla poesia alla grafica pubblicitaria; dall’editoria al design.
La prima botte di Arturo
Pomona di Gallesio